Quanti Watt spinge un gregario al Tour de France?
Vengono spesso condivisi i dati di potenza di atleti professionisti, impietoso paragone per tutti gli appassionati del settore. Ovviamente, i valori che attirano maggiormente l’attenzione sono quelli dei capitani e dei grandi campioni che lottano per le vittoria, ma vi siete mai chiesti come siano invece le prestazioni di chi fa il lavoro sporco dietro a questi successi? Quanti watt spinge un gregario?
Il Tour del 2016
Quella presa in analisi è l’edizione nr 103 del Tour de France, che vide trionfare per la terza volta Chris Froome davanti a Bardet e Quintana. Il percorso era composto come consuetudine da 21 frazioni, per un totale di 3.525 km e circa 43.000 m di dislivello.
Si tratta di una delle edizioni più impegnative della Grand Boucle, sono infatti ben 9 le tappe di montagna con un totale di 28 salite e 4 arrivi ad alta quota (Andorra-Arcalìs, il leggendario Mont Ventoux, Finhaut-Emosson e Saint-Gervais Mont Blanc), il passaggio più alto sul Col du Tourmalet nell’8^ tappa a 2195 m di altitudine, e 2 cronometro entrambe individuali.
Di chi stiamo parlando?
Non vi dirò chi è l’atleta da cui ho avuto i dati (e che ringrazio immensamente per la disponibilità). Vediamo se riuscite a capirlo da voi!
(Vi do solo un indizio: è italiano!)
Si tratta di uno dei migliori del circuito World Tour. Uno di quei classici gregari che ogni capitano che punta alla classifica generale di un grande giro vuole con sé: forte in pianura con buona tenuta anche in salita e, soprattutto, tanta esperienza sulle spalle.
Il suo ruolo alla partenza del Tour era quello di assistere in primis il suo capitano (tra i super favoriti per la vittoria finale).
Come spesso accade però i piani cambiarono: il leader si ritirò a causa delle cadute e il nostro uomo dovette riadattarsi ad affiancare i compagni più quotati per le vittorie di tappa.
Caratteristiche Fisiche e Tecniche
- Età: ??? (certo non un giovincello)
- Caratteristiche tecniche: PASSISTA
- Altezza: 1.81 m
- Peso: 74 kg
- Massa grassa: 7,5%
- FTP: 390 watt (5.27 watt/kg)
Un po’ di numeri
Nella tabella sottostante ho inserito i principali valori raccolti dal nostro corridore durante 20 delle 21 tappe di quel Tour de France (mancano i dati relativi alla tappa n°13, cronometro individuale, a causa di un malfunzionamento del misuratore di potenza).
I principali dati presi in analisi (oltre ai classici distanza, tempo e dislivello) sono:
- NP (Normalized Power): stima della potenza che si potrebbe mantenere allo stesso “costo” fisiologico se essa fosse perfettamente costante, invece che variabile come avviene normalmente.
- IF (Intensity Factor): per ciascuna sessione di allenamento, o parte di essa, è il rapporto tra la potenza normalizzata (NP) e la potenza di soglia funzionale (FTP).
- TSS (Training Stress Score): valore numerico che prende in considerazione la durata e l’intensità di una sessione di allenamento per arrivare a sintetizzare il carico complessivo e lo stress al quale è stato sottoposto l’organismo.
- Kcal (chilocalorie): quantitativo di energia consumata dall’atleta in ciascuna frazione.
NB: I valori inseriti nella tabella sottostante sono comprensivi anche dei trasferimenti nelle varie tappe.
Km | Ore | Disl. (m) | Kcal | NP | IF | TSS | |
1 | 195 | 4h43’ | 883 | 3909 | 293 | 0.75 | 266 |
2 | 190 | 4h47’ | 1512 | 4204 | 306 | 0.79 | 295 |
3 | 227 | 6h13’ | 1693 | 4203 | 247 | 0.63 | 250 |
4 | 244 | 5h50’ | 1730 | 4617 | 277 | 0.71 | 294 |
5 | 219 | 6h08’ | 3720 | 5289 | 285 | 0.73 | 328 |
6 | 193 | 4h55’ | 1655 | 3511 | 271 | 0.69 | 237 |
7 | 164 | 4h20’ | 2227 | 3997 | 299 | 0.77 | 255 |
8 | 190 | 5h55’ | 4196 | 5377 | 297 | 0.76 | 343 |
9 | 186 | 6h01’ | 3964 | 5242 | 284 | 0.73 | 319 |
10 | 197 | 4h43’ | 1850 | 4191 | 292 | 0.75 | 265 |
11 | 170 | 3h29’ | 1176 | 3751 | 339 | 0.87 | 276 |
12 | 193 | 5h35’ | 2290 | 4777 | 288 | 0.74 | 305 |
14 | 211 | 5h56’ | 1650 | 4327 | 256 | 0.66 | 256 |
15 | 163 | 5h04’ | 3642 | 4693 | 314 | 0.81 | 329 |
16 | 213 | 4h51’ | 1584 | 4475 | 303 | 0.78 | 293 |
17 | 190 | 5h24’ | 3054 | 4995 | 304 | 0.78 | 328 |
18 | 17 | 36’ | 659 | 824 | 389 | 1.00 | 59 |
19 | 150 | 5h02’ | 3447 | 4927 | 316 | 0.81 | 331 |
20 | 147 | 4h46’ | 2166 | 4534 | 315 | 0.81 | 312 |
21 | 125 | 3h37’ | 546 | 2205 | 255 | 0.65 | 155 |
TOT | 3584 | 98h21’ | 43644 | 84048 | 5496 | ||
AVG | 4202 | 297 | 0.76 | 275 |
Ormai sui vari social e forum dedicati al ciclismo i tentati paragoni tra amatori e pro si sprecano, creando spesso anche accese discussioni tra chi sostiene che ci siano differenze abissali, e chi invece crede che le prestazioni delle due categorie non siano così distanti.
Ho deciso quindi di astenermi dal commentare questi numeri, ma lascio a voi ogni libera interpretazione e valutazione. Ognuno tragga le proprie conclusioni!
Io mi occuperò di qualche dettaglio tecnico che più mi compete.
La distribuzione della potenza
La figura 1 ci mostra la distribuzione in ore delle varie zone di potenza durante tutte le tre settimane di Tour. Si può notare come, nonostante si dedichi sempre più tempo e attenzione all’allenamento delle alte intensità, in realtà durante la competizione la stragrande maggioranza del tempo (40%) ci si trova in Z1, ossia nella fascia di intensità più bassa di tutte e, se ci sommiamo anche la Z2, il 60% del tempo totale è percorso a basse intensità, mentre “solo” per il 10% del tempo si resta oltre la potenza di soglia.
Questo dimostra come avere un’ottima resistenza di base rimanga la capacità fondamentale in uno sport come il ciclismo su strada e come questa capacità vada tenuta allenata anche ad altissimi livelli.
E’ indubbio che nelle fasi salienti in cui si decide il risultato finale della gara, entra in gioco quella piccola frazione ad alta intensità che può fare la differenza tra la vittoria e un piazzamento mediocre.
Che carico allenante comporta un grande giro?
In figura 2 abbiamo il piacere di vedere l’andamento del carico subito dall’atleta in una manifestazione come questa. Arrivando dal periodo di scarico dopo il Giro d’Italia, i valori indicatori della forma (TSB Training Stress Balance) partono alti (35) e crollano subito nella prima settimana, di pari passo con l’aumento dell’ATL (Acute Training Load). Il CTL (Chronic Training Load) invece, tenendo conto del lungo periodo, aumenta costantemente ma più gradualmente. Partendo da 133 arriva a 178 a fine Tour, sostenuto da ben 5500 punti di TSS in 3 settimane!
Da notare come, dopo il crollo iniziale, il TSB si stabilizzi nella seconda settimana e addirittura abbia una tendenza a migliorare nella terza, con l’ATL che resta praticamente uguale. Ciò è segnale di come l’atleta si sia gestito alla perfezione in modo da poter resistere fino alla fine delle tre settimane senza avere ulteriori cali o crisi.
NOTE: la rilevazione, la raccolta e l’analisi dei dati sono state effettuate utilizzando un misuratore di potenza SRM e software di analisi Trainingpeaks.
Conclusioni
Ci sono atleti che si preparano meticolosamente e con determinazione non per vincere, ma per aiutare altri a farlo.
Un gregario di una grande formazione deve essere in grado di esprimere prestazioni di alto livello in ogni circostanza: deve poter tirare in testa al gruppo per ore, deve avere la potenza necessaria a chiudere un buco a volte ripetutamente, deve saper mantenere la posizione migliore nel gruppo e inserirsi nei ventagli o nelle fughe giuste portando con sé il proprio capitano, ecc…
Spesso tutto questo viene poco considerato, ma anche chi non punta alla vittoria deve avere delle capacità pazzesche, e i numeri mostruosi che avete potuto vedere lo dimostrano.
Non sottovalutiamo i gregari e non dimentichiamoci di loro. Chi arriva sul gradino più alto del podio, lo fa spesso grazie all’aiuto di qualche “eroe senza gloria” che si è fatto comunque un mazzo così e merita tutta la nostra stima.
PS: Avete capito chi è il nostro uomo??
Daniele Bazzana – BC Training
Preparatore Atletico