
Tapering nel ciclismo: come ottimizzare il picco di forma (Ep. 79)
Nella puntata 79 del podcast Hai voluto la bicicletta?, approfondiamo un tema tanto delicato quanto decisivo per la performance: il tapering, ovvero la fase di scarico che precede una gara importante.
Un tapering ben strutturato può fare la differenza tra un’ottima prestazione e una giornata storta. Ma come si imposta correttamente? Quali variabili vanno considerate?
Cos’è il tapering?
Il tapering è una fase di riduzione del carico di allenamento con l’obiettivo di minimizzare la fatica accumulata e permettere all’organismo di supercompensare, migliorando la performance nel giorno della gara.
I principi chiave del tapering
Secondo la letteratura scientifica, i punti fondamentali da considerare sono:
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Mantenere l’intensità: è cruciale non ridurre troppo l’intensità degli allenamenti, per non perdere la forma specifica.
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Ridurre il volume: tagliare il volume di circa 40–60% rispetto al picco di carico settimanale.
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Frequenza quasi invariata: mantenere tra l’80% e il 100% delle sedute abituali aiuta a conservare la routine.
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Durata individualizzata: il tapering può durare 7-14 giorni, ma va personalizzato.
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Struttura non lineare: modelli progressivi ed esponenziali sembrano più efficaci rispetto a riduzioni lineari.
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Overload pre-taper: una fase di carico elevato nelle 2-3 settimane precedenti può amplificare i benefici dello scarico.
Quanto migliora la performance?
Gli studi riportano un miglioramento medio della performance del 3%, con un range tra lo 0.5% e il 6%. Ma bisogna fare attenzione: nei ciclisti di alto livello, un tapering mal calibrato può ridurre la performance invece che migliorarla.
Come applicarlo?
Il tapering va sempre personalizzato in base a:
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tipo di gara (cronometro, granfondo, gara a tappe…)
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carico di lavoro precedente
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caratteristiche dell’atleta
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condizione fisica e mentale
Un buon tapering è frutto di monitoraggio costante e pianificazione accurata.
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