
Cuore e allenamento: il motore della performance nel ciclismo (Ep. 78)
In questa puntata del podcast Hai voluto la bicicletta? ci siamo concentrati su un organo fondamentale ma spesso sottovalutato: il cuore.
Sì, anche il cuore è un muscolo, e come tale si adatta agli stimoli dell’allenamento, cambiando la sua struttura e migliorando la sua efficienza nel tempo.
Perché è così importante?
Il cuore è la pompa che permette al sangue – e quindi all’ossigeno – di raggiungere i muscoli, rendendo possibile la produzione di energia durante lo sforzo. Per uno sport di resistenza come il ciclismo, questo meccanismo è centrale per la performance.
Ma non basta dire “cuore allenato”. Ci sono diversi tipi di adattamento, che variano in base alla tipologia di stimolo:
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Ipertrofia eccentrica (cuore più grande, camere più ampie): tipica dell’allenamento di endurance
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Ipertrofia concentrica (pareti più spesse): più comune con lavori di forza o alta intensità
Rimodellamento cardiaco: un fenomeno positivo?
Il termine “rimodellamento cardiaco” può suonare preoccupante, ma in un contesto di sportivo sano si tratta di adattamenti fisiologici positivi, che migliorano la gittata cardiaca e la capacità di sostenere sforzi prolungati.
Ovviamente è importante distinguere il rimodellamento fisiologico da eventuali alterazioni patologiche, per cui è sempre raccomandabile sottoporsi a visite di controllo periodiche con ECG e valutazioni ecocardiografiche.
Cosa possiamo fare in allenamento?
Allenare il cuore non significa fare solo lunghi lenti. Serve varietà e programmazione, includendo:
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Sessioni a bassa intensità prolungate per favorire l’adattamento volumetrico
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Allenamenti ad alta intensità per stimolare la gittata e la capacità contrattile
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Lavori di forza e sprint per ampliare lo spettro degli stimoli cardiaci
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